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la Regione Puglia e la Carta dei Beni Culturali
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Antonio Daddabbo <daddabbo@gmail.com>         1 dicembre 2008

A: Sandro Bondi <sandro.bondi@beniculturali.it>
Cc: Giuseppe Pizza <segreteria.pizza@istruzione.it>
Attenzione: questa comunicazione contiene dei link e, quindi, non può essere letta su stampa.

On. Ministro
mi permetto di inviarLe la presente comunicazione in ricordo di quanto affermato, nel 1983, dall'on. Nicola Vernola (allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana), il quale, in occasione di una visita al laboratorio, di cui ero responsabile, con una velata accusa, disse: "i risultati della ricerca universitaria vanno comunque pubblicati, indipendentemente dai risultati: saranno i posteri a valutarne il peso scientifico".

Nel caso specifico, la mia segnalazione riguarda un esempio di scheda multimediale on-line, con cui sono stati catalogati e messi in rete i lavori del corso di "rilievo dell'architettura", svolti dagli studenti nel periodo 1996-2008, ed i rilievi effettuati in Basilicata dall'Unità Fotogrammetrica dei Vigili Urbani di Bari, a seguito del terremoto del 1980.
Si tratta solo di un esempio di ciò che possono fare i giovani, se i loro studi fossero finalizzati ad obiettivi concreti, con l'applicazione del sistema dei c.f.u. (crediti formativi universitari).
Il sistema di documentazione è frutto del progetto finalizzato "Fotogrammetria e tutela del Territorio", allegato all'accordo con convenzione firmato nel 1985, tra la Regione Puglia e l'Università degli Studi di Bari, per avviare il censimento e la catalogazione dei beni culturali della Puglia. Il progetto, prevedeva il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola elementare .

La filosofia del progetto è la seguente: "se da una parte la documentazione, la tutela e la conservazione appartengono come principio allo Stato, l'inveramento appartiene a tutti ed è un problema di cultura. La tutela non è un compito per pochi. Appartiene alla dignità dell'uomo e nessuno la può delegare. E' importante che la si insegni e si diano gli strumenti. Il resto è la storia che racconterà della nostra cultura e della nostra spiritualità".
Sul piano della didattica, il vantaggio di un simile metodo è quello di insegnare a "leggere" i Beni culturali e a "scrivere" su Internet.
Per quanto riguarda la documentazione, l'utente può disporre, su Internet, di un motore di ricerca geografico, (grazie al quale i monumenti ricercati vengono individuati, in tempo reale, sulla mappa di Google) e può accedere, sia alla scheda multimediale che al curriculum dell'autore, tramite i link contenuti nel fumetto, che compare al passaggio del cursore sul segnalino.
I costi per la realizzazione di un simile progetto tendono allo zero, considerato che:
- grazie al sistema dei crediti formativi, il censimento e la documentazione costituiscono il sottoprodotto della formazione scolastica;
- la cartografia (moderna e sempre aggiornata) è disponibile gratuitamente su Internet, grazie a Maps Google o Virtual Earth;
- la georefenziazione può essere eseguita o corretta da chiunque, con un semplice click e le coordinate diventano, per il Bene Culturale, l'equivalente del codice fiscale;
- la documentazione, una volta eliminato il supporto cartaceo (e, quindi, le spese per la stampa), richiede solo un computer e una camera digitale (o un video-telefonino);
- la scheda del Bene censito può essere consultata (e, quindi, sottoposta a verifica), corretta e/o aggiornata (tramite segnalazione) da tutti e da qualsiasi parte del mondo, in tempo reale;
- viene semplificato il lavoro delle Soprintendenze ai monumenti, che si riduce (finalmente) ad una verifica e codifica (ovviamente, sempre che il personale senta il dovere di aggiornarsi).

Per rendersi conto di quanto siano trascurabili i costi con un simile metodo, è sufficiente analizzare il consuntivo della ricerca che ha portato al Sistema Informativo del Comune di Serracapriola, frutto di una ricerca di interesse nazionale del 1998, in seguito utilizzato dal Comune, a costo zero, grazie ad una convenzione con il Politecnico di Bari.
Nello scorso anno, essendo venuto a conoscenza che l'attuale governo regionale della Puglia aveva avviato ex-novo la redazione della "carta dei Beni Culturali della Puglia" (deliberazione della Giunta Regionale del 28 novembre 2006, n. 1787) con il coinvolgimento delle Università Pugliesi, ho comunicato all'Assessore ed ai Rettori l'esistenza della vecchia convenzione. Sulle risposte dell'assessore e del prof. Volpe, coordinatore del gruppo universitario, preferisco non fare commenti, ma mi piace sottolineare che, pur essendo:
- l'assessore, una docente del Politecnico;
- il referente per il Poliba, una collega del Dipartimento di cui facevo parte (sono in pensione dal 1° novembre 2008);
non sono stato contattato neppure per semplice curiosità, nè ho avuto il piacere di una loro presenza al convegno internazionale, che abbiamo organizzato nel febbraio 2008 presso il Politecnico, per la presentazione e la discussione dei risultati finali del progetto finalizzato, annesso alla prima convenzione.
In data 14/11/2008 ho appreso da Internet che "il secondo stadio del progetto vedrà l'Università degli Studi di Foggia collaborare con le altre istituzioni partner per la realizzazione di una cartografia (anche in formato digitale) di elevato valore scientifico distinta in due tematiche essenziali: la "Carta del Paesaggio" e la "Carta del Patrimonio Culturale".
Spaventa la frase "anche in formato digitale", considerato che nella deliberazione si parla di "cartografia tecnica e tematica numerica" (già prevista dalla L.R. n. 28 del 23 dicembre 1996), che, oltre ad essere obsoleta proprio come tipo di cartografia, richiede l'intervento di ditte specializzate, tempi lunghi, costi elevati e difficilmente sarà consultabile da tutti via rete.

Nella convinzione di assolvere ad un dovere civico, ho segnalato il sito www.stereofot.it a MICHAEL Italia, ma non ho ricevuto alcuna risposta.

Se da un lato comincio a darmi una spiegazione per certi ostacoli incontrati nella mia carriera universitaria, a cominciare dallo smantellamento del centro di S. Scolastica, dall'altro, dando uno sguardo alla mia ricerca, comincio a capire il rimprovero dell'on. Nicola Vernola.

Distinti saluti.

prof. Antonio Daddabbo
http://rilievo.stereofot.it/responsabile/