2007: nuova convenzione della Regione Puglia
con:
la Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia
l'Università degli Studi di Foggia
l'Università degli Studi di Bari
l'Università degli Studi di Lecce
il Politecnico di Bari

per la realizzazione della
CARTA DEI BENI CULTURALI DELLA PUGLIA

Il lato scandaloso, perché si è verificato in un settore scientifico, è rappresentato dal fatto che la nuova iniziativa ha ignorato del tutto la precedente convenzione, firmata ventidue anni prima dalla stessa Regione Puglia con l'Università di Bari, per la quale la stessa Regione aveva acquistato apparecchiature per un valore di oltre cento milioni di lire. Il fatto, poi, che dette apparecchiature non sono state donate al laboratorio, ma sono state lasciate nel complesso di Santa scolastica, in balia dei vandali, dimostra la chiara volontà di ignorare la carta del CIPA (Comité International de Photogrammétrie Architecturale), finalizzata alla costituzione di un Centro Internazionale di Documentazione dei Beni Culurali

Nel 2008 è stato organizzato un convegno internazionale per presentare i risultati del progetto finalizzato "Fotogrammetria e tutela del Territorio", ma neppure la Responsabile dei compiti in capo del Politecnico per l'attuazione della nuova convenzione vi ha partecipato.
Sull'argomento è stata inviata una lettera all'assessore (tra l'altro, docente del Politecnico) la cui risposta diceva tutto e niente. Analogo discorso andrebbe fatto per l'intervento del coordinatore del gruppo universitario.
È stata inviata anche una lettera al Ministro per i Beni Culturali, ma di fotogrammetria e della direttiva del CIPA (Comité International de Photogrammétrie Architecturale), per la costituzione di un archivio internazionale dei Beni Culturali, non si è mai parlato.

Nel 2017, in occasione della Fiera del Levante , l'assessore alle Imprese turistiche e culturali, Loredana Capone, annunciando l'avvio del percorso partecipato per l'aggiornamento e il potenziamento della Carta dei Beni Culturali ha affermato “La carta dei beni culturali della Regione è un innovativo strumento di trasparenza e partecipazione”. Gli operatori del settore potranno inviare i loro suggerimenti per migliorare la gestione informativa dei beni culturali della Regione in merito a: beni mobili e immobili (palazzi storici, castelli, siti archeologici, patrimonio librario, opere pittoriche, ecc.), il patrimonio immateriale (le tradizioni culturali, la musica tradizionale, il folklore, ecc.), i luoghi della cultura e gli eventi.

L’iniziativa di invitare “gli operatori del settore ad inviare i loro suggerimenti per migliorare la gestione informativa dei beni culturali della Regione” sembrerebbe soddisfare le finalità del progetto finalizzato, ma rimane una differenza sostanziale: nel progetto era prevista l’adozione di un monumento da parte degli studenti sin dalla scuola elementare. Poi, nell’intero corso di studi, la ricerca potrebbe essere stata migliorata o abbandonata, ma tutte le informazioni sarebbero state archiviate su Internet, non diversamente dai lavori svolti dagli studenti del corso universitario e, modificando leggermente quanto sostenuto da mons. Amato, potremmo affermare “La documentazione dei Beni Culturali non è per pochi e nessuno la può delegare. È importante che la si insegni e si diano gli strumenti, poi è Internet che deciderà sulla validità delle informazioni fornite da ciascuno”. Visitando il sito http://stereofot.it/ nella sezione “Beni Architettonici” sono riportati tutti i lavori del corso di rilievo dell’architettura e molti di essi hanno una propria posizione autonoma sul motore di ricerca di Google o altri, ma sono sempre i visitatori a fare la differenza. Per fortuna tutti i risultati di queste iniziative sono presenti su Internet, compresa la Carta dei Beni Culturali online del Politecnico di Bari.
Ai posteri l'ardua sentenza.